La guarigione dal cancro

Sebbene ancora esista una propaganda fortemente negativa, ebbene affermare che dal cancro oggi è possibile guarire, evidenziando le giuste differenze tra le differenti forme esistenti, il grado di intensità e la possibile recidività. Se nell’anno 2010 erano solamente 2,5 milioni gli italiani che hanno combattuto il cancro, oggi sono poco più di tre, ovvero il 5% della popolazione completa. In ben cinque anni è stato registrato un aumento sensibile del 17%, come è possibile leggere nel rapporto. Gli andamenti ovviamente cambiano in base alla tipologia dei tumori: si va da un incremento che supera il 30% in ben cinque anni per tutti i pazienti con le neoplasie della prostata e della tiroide, fino a giungere ad andamenti moderati per tumori alla vescica, le diverse leucemie e tutti i diversi tumori ginecologici femminili. Ma come si comportano le istituzioni di fronte questi dati?

L’assenza delle istituzioni

Risulta dunque automatico che, incrementando la sopravvivenza, aumentino anche le diverse necessità delle quote di connazionali. Proprio su questa parentesi il sistema sanitario nazionali non si premura della fase che segue la malattia e non guarda nemmeno al periodo di remissione totale dalla malattia. La riabilitazione non si porta all’interno dei livelli fondamentali di assistenza primaria, a causa di una continua mancanza di fondi. A tutto questo bisogna inoltre aggiungere le incredibili disparità che si inseriscono tra le diverse regioni nell’ingresso e nella possibilità ai farmaci, alle cure radioterapiche, alla terapia del dolore, all’assistenza che si può avere a domicilio, alle diverse cure palliative che spesso non sono nemmeno prese in considerazione. Occorre dunque progettare un vero e proprio programma di sorveglianza clinica, per tutta la prevenzione terziaria che ha al suo interno la possibilità di scoprire sempre nuovi tumori, insieme alla comparsa di effetti collaterali spesso sconosciuti.

A che punto sono le reti oncologiche?

All’interno di questo scenario si inserisce la situazione delle reti oncologiche regionali interne alle riunioni che intercorrono tra lo stato e le regioni. I network che si vengono a creare sono improntati ad instaurare legami tra le tante province, per far si che si possano studiare casi sempre più complessi che vengono anche intercettata da centri ospedalieri di provincia. La finalità di un network saldo, è quello di evitare le perdite di tempo, di qualsiasi tipologia di denaro, consentendo al paziente di raggiungere una diagnosi precisa e precoce. All’interno di questo scenario, le borse di studio per la ricerca sul cancro, promosse dallo studio medico Sergio Lombroso, risultano quanto mai utile ad una buona ricerca e alla scoperta di nuove soluzioni mediche.

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