Piede cavo: cos’è, sintomi, come intervenire

Il piede cavo consiste in una malformazione, sia congenita che acquisita, dovuta ad un’eccessiva accentuazione dell’altezza a livello dell’arcata plantare, costringendo il piede a posarsi a terra soltanto nella parte anteriore e posteriore in punta di dita, oppure in direzione del calcagno. La malformazione si dimostra in grado di sfociare in una deformità permanente del piede, causando una serie di diversi disturbi.

Cos’è

La malformazione del piede cavo interessa maggiormente la categoria femminile, in riferimento all’acquisizione della deformità data dall’utilizzo di calzature inadeguate per un periodo eccessivamente prolungato nel tempo. La patologia viene classificata in diversi modi in relazione alla deformità e alle cause.

Il piede cavo congenito presenta cause familiari attraverso una predisposizione genetica legata ad uno sviluppo anomalo dell’articolazione, generalmente presente in altri membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare. Il piede cavo acquisito si discosta invece da specifiche patologie dimostrandosi una delle cause negative date dall’utilizzo delle calzature scorrette eccessivamente corte, o tacchi a spillo troppo alti in grado di piegare a forma di uncino le dita incavando l’arcata plantare.

Alcune patologie neurologiche possono portare al piede cavo neurologico, comportando la paralisi del muscolo, nei casi della paralisi poliomielitica, paralisi spastica, malattia di Friedreich, malattia di Charcot-Tooth. Il piede cavo definito secondario deriva invece da processi patologici come l’artrite reumatoide, ma anche danni muscolari ed esiti chirurgici.

Sintomi del piede cavo

Il corredo sintomatico associato al piede cavo comporta un arco plantare particolarmente accentuato, in grado di provare la deambulazione del soggetto affetto. Tra gli altri sintomi si presentano arrossamenti, ispessimenti a carico della cute, soprattutto nella parte esterna del piede, comportando difficoltà nella camminata particolarmente seria nei soggetti in fase di sviluppo come i bambini, rigidità delle ante, mal di schiena frequenti.

Trattamenti e rimedi preventivi

La prevenzione contro l’insorgere del piede cavo riguardo soprattutto le malformazioni acquisite, provvedendo ad un utilizzo corretto delle calzature, al fine di non incrementare una deformità dell’arcata plantare nel corso del medio-lungo periodo. Tra gli altri trattamenti si trovano l’intervento chirurgico non sempre attuabile tuttavia, attraverso la chirurgica di osteotomia del primo metatarsale.

Le tempistiche di recupero di un intervento chirurgico a risoluzione del piede cavo variano da soggetto a soggetto, in corrispondenza della gravità della malformazione, richiedendo generalmente un’immobilizzazione pari a 30 giorni ed una ripresa dell’attività sportiva dai 3 ai 6 mesi. L’analisi principale per diagnosticare la malformazione del piede cavo rimane la radiografia del piede e della caviglia eseguita da un medico specialista.

Add a Comment