Trionfo di Bacco e Arianna: significato e parafrasi

Per chi non è appassionato di letture epiche, con molti libri potrebbe iniziare ad avvicinarsi a questo bellissimo genere fatto di miti e leggende, di uomini eroi, di imprese, di mostri e anche di Dei Greci e Romani.

Molte sono anche intrecciate e collegate tra di loro, soprattutto se si tratta di Dei e mortali perché da questa unione molti eroi semidei sono nati e hanno intrapreso varie imprese per poter chiedere loro il perdono o di entrare a far parte di loro, proprio come Hercole.

Questa storia però non tratta di un semidio ma di una mortale che, dopo averlo aiutato è stata abbandonata in un’isola e nella sua disperazione e preghiere, solo un Dio l’ascoltò, la prese con sé facendola diventare non solo una Dea ma anche sua moglie. Ecco di cosa tratta “Il Trionfo di Bacco e Arianna”.

Significato e parafrasi

Quando si parla del “Trionfo di Bacco e Arianna” possono venire in mente due cose:

  • Uno dei quadri più famosi di Annibale Carracci, bellissimo, dipinto nel 1600, pieno di personaggi in varie pose e con i loro perché;
  • Un testo scritto in 60 versi da Lorenzo de’ Medici.

Parleremo nello specifico della seconda, ovvero il testo scritto che, per come Lorenzo l’ha aggiustata, può sembrare una canzone oltre che a una poesia. I 60 versi, infatti, sono divise in 7 strofe, ogni strofa è formata da 8 versi ed è preceduta da un ritornello a rima incrociata (ABBA).

Forse Lorenzo non voleva solo scrivere una poesia dedicata all’amore che ha unito questi personaggi importanti per la loro storia e il loro passato e ha creato un tributo all’amore e un inno alla giovinezza, ma voleva scrivere una canzone.

Quando la si legge si sente un’energia bellissima e speciale, infatti parla di piaceri della vita, amore, passione e si sorprese, per spiegare tutto questo ha preso due figure molto importanti come Bacco, Dio Romano del vino, e Arianna, principessa di Creta.

La storia di questi personaggi narra che la giovane, dopo aver aiutato Teseo a non perdersi nel labirinto del Minotauro, l’abbandonò sull’isola di Nasso, la sua disperazione fu atroce ma proprio grazie ad essa che venne trovata e salvata da Bacco rendendola sua sposa e anche Dea.

Ponendo attenzione anche al quadro di Annibale, si può capire quanto la felicità sia presente per tutti i soggetti disegnati.

Dato che Bacco è il Dio del vino non può di certo mancare la felicità, l’allegria e l’euforia incorniciando i due protagonisti giovani, ed è questo il punto importante e il significato nascosto:
scoprire la bellezza della vita e dell’amore proprio nella giovinezza, e anche, come se fossi ancora giovane perché lo si sente dentro al cuore. La loro storia è presa in considerazione da molti autori, pittori e artisti perché riescono a farsi ispirare in modo puro grazie all’amore e alla loro eterna giovinezza.

Curiosità

Inoltre Lorenzo de’Medici scrisse questa canzone in occasione del carnevale di Firenze nel 1490, in quella giornata anche un carro era dedicato a loro insieme ad altri personaggi come satiri, Sileno, il Re Mida e le ninfee tutti con espressioni felici ed euforiche.

Un altro messaggio che potrebbe scaturire è di essere sempre sereni, sempre felici e di cogliere ogni occasione per essere felice, da qui la citazione “cogli l’attimo” o “Carpe diem”. Un’ultima cosa c’è da dire e riguarda la musica che la si sente triste e nostalgica, semplicemente è stata composta così perché raffigura il tempo che passa, anche quando si è felici e spensierati.

Add a Comment