Cosa fare a Torrepaduli in vacanza

Torrepaduli è un piccolo paese, unica frazione di Ruffano, un comune nella provincia di Lecce (Puglia). Nata come feudo nel XIII secolo, il suo nome deriva dalle presenza di tre torrioni, e dalla sua zona in cui è situata, dove si trovava una palude.

Cosa fare e visitare

Torrepaduli è situata sulle coste, ed è sicuramente l’ideale per chi vuole fare una vacanza al mare. E’ possibile, affittare degli alloggi anche a quindici euro a notte. Tra un bagno e l’altro, è possibile visitare la Chiesa dell’Immacolata o il Santuario di San Rocco.

Da questa frazione, ci si può recare al comune di Ruffano, dove è possibile visitare altre chiese o monumenti. Tra questi c’è il cosiddetto “Castello Brancaccio”, costruito nella prima metà dei Seicento per difendere il paese dal suo signore, Carlo Brancaccio. Ci si può recare anche al trullo Ferrante, uno dei più grandi di tutta la Puglia, che rappresenta una monumentale opera di masseria.

Un evento da non perdere

Se si ha l’opportunità di recarsi in questo angolo pugliese per la settimana del ferragosto, non si può perdere di certo la Festa di San Rocco, che si tiene nella notte tra il 15 ed il 16 agosto, che sembra includere tradizioni pagane e cristiane.

San Rocco, era un santo di origine francese, che secondo la tradizione, nel corso del 1300, abbia guarito in Italia diverse persone dalla peste bubbonica, per merito della sua fede e della sua grazia. La festa inizia proprio con la processione a lui dedicata, in cui si segue la statua del santo per le vie del paese. I pellegrini, in seguito, sono liberi di lasciare degli ex voto nel suo santuario, come testimonianza.

Alla fine dei riti religiosi, iniziano quelli che si possono classificare come “pagani”: un gran numero di danzatori e suonatori di tamburelli, provenienti da tutta la regione, si ritrovano nel sagrato del santuario, per dare inizio alla Danza delle spade, un antico rituale greco, conosciuto anche come pizzica a scherma, di cui l’origine rimane sconosciuta, ma è certo che si tratti di un’allegoria del bene contro il male.

La danza prevede un duello tra due schermitori che, con mani protese, si sfidano al suono del tamburo, ripercussivo ed incessante, nelle ronde, ovvero negli spazi liberi, dove la folla si dispone a cerchio. Il suo ritmo sembra travolgere tutti, dai bambini ai più anziani.

Sulla strada di Torrepaduli, mentre la danza continua, si può trovare una vera e propria fiera, dove poter acquistare le effigi del santo, le zagareddhe, dei nastri per ornare le biciclette o le moto, la copeta, il torrone di mandorle della zona, e i pezzetti, ovvero della carne di cavallo. Non manca nemmeno il vino.

La festa dura fino alle prime luci dell’alba, e può capitare di vedere molti dei presenti riposare su panchine, giardini o marciapiedi del borgo.

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