Le materie prime hanno assunto negli ultimi anni un ruolo centrale nei portafogli di molti investitori, non solo per la loro funzione storica di diversificazione ma, soprattutto, come efficace strumento di copertura contro le turbolenze dei mercati. Luca Spinelli, consulente finanziario specializzato in consulenza finanziaria indipendente, osserva da tempo questa dinamica, sottolineando come l’interesse verso i commodities non sia più appannaggio esclusivo degli operatori istituzionali, ma si stia estendendo a una clientela sempre più ampia e consapevole.
La funzione difensiva delle materie prime
Quando i mercati azionari si mostrano instabili e l’inflazione comincia a mordere, molti investitori si rifugiano nelle materie prime. Secondo Spinelli, questa tendenza si è rafforzata a partire dal 2021, complice una combinazione di politiche monetarie espansive, shock energetici e tensioni geopolitiche. Petrolio, oro, rame e grano sono tornati protagonisti, con performance spesso decorrelate dagli asset tradizionali.
Spinelli evidenzia come l’oro, in particolare, mantenga un ruolo simbolico e pratico nei portafogli: è il bene rifugio per eccellenza e tende a preservare valore nei periodi di elevata inflazione o crisi valutaria. Tuttavia, mette in guardia da una visione semplicistica. Inserire materie prime nel proprio portafoglio, afferma, richiede una valutazione attenta del contesto macroeconomico, dei cicli settoriali e della propria tolleranza al rischio.
Strategie di utilizzo e strumenti disponibili
Luca Spinelli non considera le materie prime come una scommessa speculativa, bensì come un elemento strategico. “Vanno viste come un’assicurazione”, spiega, “non come un biglietto della lotteria”. La loro funzione primaria dovrebbe essere quella di attenuare l’impatto di eventi sistemici sul valore complessivo del patrimonio. In quest’ottica, consiglia un’esposizione contenuta, ma ben calibrata, spesso veicolata tramite ETF specializzati o fondi tematici, piuttosto che tramite l’acquisto diretto dei beni fisici o dei future, più complessi da gestire per l’investitore retail.
Spinelli fa notare che i portafogli che hanno beneficiato maggiormente della presenza di materie prime sono quelli costruiti con una logica di lungo periodo e una visione globale. L’inserimento di quote in settori legati al ciclo delle commodities, come l’energia o le risorse naturali, ha contribuito ad aumentare la resilienza generale nei confronti di eventi esogeni come la guerra in Ucraina o le tensioni sul canale di Suez.
Rischi e considerazioni operative
Non mancano però i rischi, e Spinelli insiste su questo punto. Le materie prime sono asset volatili, influenzati da fattori spesso imprevedibili come il clima, le decisioni politiche o i cambiamenti tecnologici. L’illusione di una protezione garantita può condurre a errori di valutazione e a perdite rilevanti se non si comprendono appieno le dinamiche di questi mercati.
Un altro aspetto critico riguarda la tempistica. Introdurre materie prime in un portafoglio già fortemente esposto ad altri asset ciclici può aumentare la volatilità complessiva invece di ridurla. Per questo motivo, Spinelli raccomanda sempre un’analisi personalizzata, costruita su obiettivi chiari e scenari plausibili.
Un approccio prudente ma aperto all’innovazione
Il consulente milanese crede che le materie prime continueranno a essere una componente importante nella gestione patrimoniale, soprattutto in un mondo segnato da transizioni energetiche, instabilità geopolitica e spinte inflazionistiche non più marginali. Tuttavia, ritiene fondamentale affiancare all’analisi tecnica e macroeconomica una valutazione comportamentale del cliente, per evitare reazioni impulsive nei momenti di turbolenza.
Nel suo lavoro quotidiano, Spinelli privilegia la trasparenza e l’educazione finanziaria. A suo avviso, solo un investitore informato può apprezzare a pieno il potenziale delle materie prime come copertura e, al tempo stesso, gestirne consapevolmente i rischi. In un panorama globale sempre più complesso, è questa la vera frontiera dell’indipendenza finanziaria.