Previdenza complementare: sempre più richiesti i fondi pensione

Nel 2021 sono aumentate le adesioni ai fondi pensione e le performance, come rilevato dall’ultimo studio di Covip, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione. In particolare, sono quasi 9 milioni gli iscritti alle soluzioni di previdenza complementare, con un incremento del 4,3% rispetto al 2020 e un patrimonio totale di 212,6 miliardi di euro.

Anche i rendimenti sono saliti nel 2021, con prestazioni in crescita del 5% per i PIP (Piano Individuale Pensionistico), del 4,6% per i fondi aperti e del 4,1% per i fondi negoziali, a fronte di un rendimento medio del TFR di appena l’1,9%. Si tratta dunque di strumenti sempre più apprezzati per complementare la pensione, con la possibilità di usufruire anche di benefici fiscali importanti.

Tipologie di fondi pensione e tassazione

I fondi pensione sono strumenti legati a forme di previdenza complementare, con i quali integrare l’assegno pensionistico dell’INPS con un reddito aggiuntivo.

Come segnalato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, esistono tre tipologie principali di forme pensionistiche complementari:

  • Fondi negoziali o chiusi: creati dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori secondo la contrattazione nazionale, aziendale o di settore;
  • Fondi aperti: istituiti da società di intermediazione mobiliare, compagnie di assicurazione, banche o società di gestione del risparmio con adesione libera;
  • Piani pensionistici individuali: legati a una polizza sulla vita con strumenti d’investimento con finalità previdenziali.

Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, come riportato anche nell’approfondimento dedicato alla tassazione fondi pensione proposto da Helvetia, è prevista la deducibilità IRPEF dei contributi versati, sia direttamente che tramite trattenuta dalla busta paga, con una soglia massima di 5.164,57 euro l’anno.

Inoltre, è possibile beneficiare dell’esenzione dall’imposta di bollo, mentre chi non usufruisce della deduzione IRPEF, una volta maturati i requisiti previsti dal contratto con il pagamento della somma sotto forma di riscatto, anticipazione o pensionamento può ottenere un capitale esente da tasse al momento di erogazione della prestazione.

Anche il rendimento è tassato in modo più favorevole, infatti rispetto a un’aliquota standard del 26% sulle rendite finanziarie il rendimento ordinario del fondo pensione è tassato con aliquota del 20%, mentre sulla componente legata ai titoli di Stato del 12,5%.

Le prestazioni del fondo pensione e la tassazione della rendita

L’adesione a un fondo pensione prevede differenti tipi di prestazioni, le quali possono essere erogate in diverse modalità. L’iscritto può ricevere il capitale maggiorato del rendimento tramite una rendita vitalizia, ottenendo ogni mese un importo che completa l’assegno previdenziale dell’INPS, con la possibilità in alcuni casi di applicare la reversibilità in caso di decesso dell’assicurato.

In alternativa, la prestazione può essere fornita come capitale al 100% attraverso un pagamento unico, oppure a metà come capitale e la parte restante come rendita vitalizia.

È anche possibile richiedere un anticipo in qualsiasi momento per spese sanitarie, purché documentate e di natura straordinaria, fino a un massimo del 75% del capitale maturato. Altrimenti, dopo 8 anni si può richiedere l’anticipazione fino al 30% della prestazione per motivi personali, oppure fino al 75% per l’acquisto o ristrutturazione della prima abitazione.

Il riscatto, invece, nei fondi pensione è pari al:

  • 50% per chi non lavora da almeno un anno
  • 100% per chi non lavora da più di 4 anni.

Per quanto riguarda la tassazione della rendita pensionistica, dal 2007 è prevista una ritenuta d’imposta massima del 15%, con aliquota ridotta a seconda dell’anzianità di adesione alla forma di previdenza complementare.

In particolare, viene concessa una diminuzione dello 0,30% l’anno a partire dal quindicesimo anno di partecipazione al fondo pensione, fino a un massimo del 6%. Con questo sistema, dunque, è possibile ottenere una ritenuta d’imposta minima del 9% della rendita pensionistica con 35 anni di adesione al fondo.

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