BTP Italia, tornano i titoli di Stato.

btpNuove possibilità d’investire in titoli di Stato per i risparmiatori italiani. Il Tesoro ha infatti confermato l’emissione di Btp nel corso della quarta settimana di Ottobre 2014. La responsabile della gestione del debito pubblico, Maria Cannata, ha confermato la notizia nel corso di un convegno ospitato a Milano. Bot e Btp sono metodi tradizionali per la raccolta di liquidità da parte del Governo Italiano. Vediamo, nello specifico, cosa sono i Btp.

L’acronimo indica i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), sono titoli di credito a medio-lungo termine e possono avere diverse scadenze: 3, 5, 7, 10, 15 e 30 anni. A differenza dei Bot, con i quali il risparmiatore incassa il profitto solo alla scadenza del titolo, i Btp remunerano l’investitore sia nel corso della validità (è il cosiddetto flusso cedolare) che a termine della stessa. Le condizioni, quali ad esempio durata e remunerazione, variano da emissione a emissione. Il numero delle cedole è invece predefinito, ma queste hanno quasi sempre scadenza semestrale. Come detto, il tasso d’interesse è indicato al momento della sottoscrizione. L’acquisto di Btp avviene in forma diretta attraverso l’utilizzo di piattaforme di trading, nello specifico la piattaforma MOT della Borsa Italiana – London Stock Exchange Group (www.borsaitaliana.it). Tutte le comunicazioni relative a Bot e Btp possono essere rintracciate sul sito del Tesoro.

Il valore minimo di acquisto è stabilito in 1.000 euro, poi si procede per multipli di questo importo minimo. Attenzione però, questi titoli non sono esenti da rischio. In caso di vendita prima della scadenza, infatti, i BTP sono sottoposti alla volatilità come qualsiasi altro strumento finanziario. Questo vuol dire che se sottoscrivo Btp a 5 anni e decido di venderli dopo soli 2 anni corro il rischio di non ricevere alcun profitto o addirittura di perderci rispetto all’investimento iniziale. Da questo punto di vista, è facile intuire che maggiore è la durata del Btp e maggiore è il rischio di volatilità.

I titoli di Stato vengono tradizionalmente concepiti come investimenti privi di rischio, ma come abbiamo visto questo non è sempre vero. Il concetto di volatilità, che per gli esperti di trading online con cfd è sinonimo di possibilità di profitto, per l’investitore comune cela dubbi e rischi.

Fondamentale, per chi volesse produrre una stima del possibile investimento, è proprio il calcolo del tasso d’interesse medio attivo nel periodo di durata. Con i Btp ci si espone all’inflazione (soprattutto se sottoscriviamo titoli di lunga durata). La loro principale caratteristica è l’adeguamento rispetto all’inflazione italiana.

Sul sito del Ministero, infatti, leggiamo: “I BTP Italia sono gli unici titoli di Stato indicizzati al tasso d’inflazione nazionale. Ogni 6 mesi pagano interessi a tasso fisso sul capitale rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento, sulla base dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) con esclusione dei tabacchi. Inoltre, con i BTP Italia la rivalutazione del capitale viene corrisposta semestralmente, con un recupero immediato dell’inflazione”.
Altra cosa da tenere presente è la tassazione, fissata a 12,5% come per tutti i titoli di Stato.

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