Mercato immobiliare in ripresa, arrivano gli ultimi dati ABI

L’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha comunicato che nel corso del 2017 le compravendite sono cresciute del 4,9%  a quota 542.280 transazioni: un buon incremento che conferma la ripresa del comparto immobiliare tricolore, pur con qualche rallentamento rispetto alla dinamica che aveva invece contraddistinto l’esercizio precedente, quando l’incremento era stato pari al +18,6% rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio, affermano i dati ABI, per gli acquisti di abitazioni sono stati spesi 89,6 miliardi di euro, 500 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente, mentre la superficie media oggetto di compravendita è stata pari a circa 106 metri quadri.

Per quanto concerne un livello di maggiore dettaglio, le statistiche dell’associazione ci confermano che gli aumenti hanno interessato soprattutto il Nord e il Sud Italia, con una progressione rispettivamente pari al +5,3% e al + 5,8%, mentre il Centro è cresciuto a un ritmo più basso, pari al + 3,5%, anche se confortanti sembrano essere gli ultimi dati delle società di trasloco Roma.

Su base regionale, a subire la maggiore crescita è stata la Campania, in cui le compravendite sono aumentate di oltre l’8%: alle spalle della regione, la Calabria, la Toscana e la Sardegna, con un trend di crescita di circa il 6%. Di contro – e non è certo una sorpresa – il trend delle transazioni è negativo per Umbria e Marche, che ancora risentono dei gravi eventi sismici degli ultimi anni. In ambito provinciale, buono il rialzo di Milano (+ 8,1%), una delle aree che ha sicuramente potuto dimenticare prima delle altre la lunga crisi del mattone tricolore: sorridono anche gli operatori di Palermo (+ 7,9%), Firenze (+ 7,8%), Napoli (+ 7,4%) e Torino (+ 4,9%). L’unica grande città che chiude gli scorsi 12 mesi con una prestazione tendenziale negativa è Bologna, con passo indietro delle compravendite del 3,3%.

Prezzi ancora in calo

Se le compravendite sembrano ben essere orientate verso un trend di sostenibile crescita anche nei prossimi mesi, lo stesso non si è potuto dire per quanto concerne i valori delle case, con prezzi che hanno ceduto lo 0,4%: non certo un calo drammatico, ma pur sempre una flessione che fa comprendere quanto sia difficile abbandonare la criticità del comparto. Proprio il continuo calo dei prezzi degli immobili, d’altronde, ha invogliato i proprietari ad acquistare in misura crescente, con una determinante che ha giocato un ruolo favorevole insieme alla convenienza dei mutui, offerti a tassi di interesse sempre più bassi.

A proposito di mutui, ABI segnala come il comparto abbia fatto registrare una crescita del 7,8% rispetto al 2016, e che le somme erogate dalle banche hanno superato 32,7 miliardi di euro, contro i 30 miliardi di euro dei 12 mesi precedenti (+ 9,1%). Cresce anche il loan-to-valute: il rapporto tra quanto ottenuto in prestito e il valore di compravendita dell’immobile è infatti ora pari al 71%, mentre la durata del piano di ammortamento è di circa 23 anni medi. L’interesse che viene mediamente applicato dalle banche ai mutuatari è del 2,38%, con un picco nel Sud Italia (2,59%) e Isola (2,53%) e livelli più bassi al Nord.

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