Megattere: cosa sono, dimensioni e dove vivono

Quando le persone, che non si intendono di biologia marina, si trovano di fronte al termine megattera non hanno ben presente se si tratti di un animale oppure di una grande imbarcazione. Certamente, in passato, le due cose erano strettamente collegate, ma andiamo a svelare di cosa si parlerà in questo articolo, nello specifico, per non perdere il filo del discorso.

Cosa sono le megattere?

La megattera, il cui nome è composto da due parole greche, mega e ptéron (= grande ala) è un cetaceo che fa parte del sottordine dei misticeti; a sua volta questo insieme fa parte della famiglia delle Balaenopteridae (le comuni balenottere) e, come tutti gli animali marini di questa specie si tratta, ovviamente, di un mammifero. Ma perché viene chiamata così? A questa domanda si può trovare una facile risposta proprio nel nome dell’animale in questione: le loro pinne pettorali sono in grado di raggiungere una lunghezza tale da essere pari a un terzo del corpo intero e quindi, a differenza di tutti gli altri misticeti, è il mammifero che le ha più lunghe in assoluto.

Qual è la lunghezza massima che una megattera può raggiungere?

Per rispetto al suffisso del proprio nome scientifico, la megattera raggiunge un massimo di 16 m e può pesare fino a più di 30.000 kg, anche se quelle che raggiungono i 15 metri ormai sono del tutto rare. In genere, però, sono le femmine adulte a superare la lunghezza della megattere maschio, che non superano quasi mai i 14 m. Peraltro sono animali che raggiungono la longevità media di un umano, almeno per quanto riguarda il passato: possono infatti vivere fino a 50 anni.

Dove vivono? Quali sono le loro abitudini alimentari?

Ciò per cui è famosa la megattera è la capacità sì viaggiare per lunghi percorsi, ma soprattutto il suo canto è uno dei più melodici nell’intero universo dei cetacei. Può continuare per ore, in modo quasi ininterrotto, e corrisponde serie di mugolii, gemiti e altri rumori indefiniti: quasi si potrebbe pensare che stia passando un periodo sofferente, invece è utile ad attirare un esemplare del sesso opposto, per l’accoppiamento oppure, semplicemente, per comunicare con i propri simili. Essendo abituate a vivere lungo le coste, le megattere vanno ghiotte per i crostacei e i pesci di dimensioni piccole, come anche i semplici plancton. Ogni anno si trovano a migrare da queste zone di alimentazione fino alle acque equatoriali, più calde e adatte al periodo della riproduzione; tuttavia sono solite ad evitare le zone artiche, dove soffrirebbero troppo per le bassissime temperature.

Come si comportano di solito? Alcune curiosità sulla megattera

Una megattera che diventa madre è solita migrare con accanto i propri piccoli: spesso, durante il viaggio, le loro pinne si toccano, quasi come se mi stessero prendendo per mano. Il periodo di maternità di una megattera dura un anno e i cuccioli crescono fino a 10 anni. La loro pinna caudale è necessaria durante il nuoto per capire la direzione e, alle volte, quando è fuori dall’acqua, per capire si trova. Per liberarsi dai parassiti che si annidano sul suo lungo corpo, la megattera esegue il breaching, saltando fuori, per poi ricadere sulla schiena ed emettendo un tonfo sordo all’impatto con la superficie marina.

 

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